Il lavoro di Marco Palmieri emana un fascino fuori dal tempo e dello spazio umano. Le sue immagini non hanno niente di realistico e non pretendono di esserlo. Sono chiaramente fatte da un architetto, un compositore di segni, colori, luci e volumi. Non hanno mai dentro un essere vivente, una figura umana che dia il senso delle proporzioni e che animi le composizioni.
La luce è pallida, morbida, non esiste nella realtà. E se esistesse la fuggiremmo perché è scomoda, confonde l’orientamento e non permette di capire dove si trova la sorgente luminosa. L’effetto è straniante e seducente, come se l’immaginario dell’artista ci guidasse alla ricerca di atmosfere mentali e vibrazioni sottili che la nostra percezione sensoriale non riesce a catturare. Nonostante tutto, sono immagini molto umanistiche. L’alta qualità delle texture e delle finiture trasmette il senso del continuo collaborare tra il pensiero e le mani dell’autore
— Michele De Lucchi (14 ottobre 2021)

Variazioni

Fotografie, 2021
Stampa a getto di inchiostro su carta Hahnemühle, dimensioni variabili, ed. 1/7

Catalogo con testo a cura di Michele De Lucchi

 


VARIAZIONI

28 ottobre - 13 Novembre 2021
Galleria Antonia Jannone
Milano

 

 

 

 

VARIAZIONI di Marco Palmieri mette in mostra una serie di opere fotografiche contenenti ciascuna un’idea spaziale indagata attraverso la mutazione continua dei singoli elementi che la costituiscono.

Nel corso del suo processo creativo l’artista applica il suo consueto modus operandi, partendo da un’idea spaziale che lo intriga, e nell’esplorarla scopre nuove sfaccettature che egli fissa nelle proprie immagini.

Il fil rouge è un processo di ricerca che parte dalla vaghezza di una sensazione spaziale e si conclude con la sua definizione in un risultato artistico seriale.
Proprio nel fare prendono corpo le fissazioni che l’artista lascia divenire ossessioni, per poi liberarle attraverso il gesto artistico creativo.